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Casa Elisabetta: un anno di emergenza COVID


CASA ELISABETTA: UN ANNO DI EMERGENZA COVID


Il 16 marzo 2020 l’attività ordinaria di Casa Elisabetta e della struttura di seconda accoglienza gestita dall’Associazione presso Casa Comboni subiscono una battuta d’arresto a causa della pandemia da Covid-19 e della conseguente necessità di non esporre ospiti e volontari ai rischi del contagio in un ambiente affollato.

La Provvidenza però non ci abbandona e l’attività di accoglienza con nuove modalità e ci permette di dar vita a nuove iniziative.

La capienza della Casa viene ridotta da 14 posti agli 8 attuali, rendendo possibile un maggiore distanziamento e la convivenza per periodi. La Casa rimane aperta anche durante la giornata e le persone ospitate (alcune delle quali provenienti dalla seconda accoglienza) avviano un’esperienza comunitaria autogestita con il supporto continuo dei volontari.

Tra gli ospiti vengono individuati dei referenti ed assegnati compiti specifici (gestione della cucina, pulizie della casa, ecc.). I pranzi sono garantiti con il supporto delle Cucine economiche popolari mentre per le cene provvedono gli stessi ospiti grazie alle provviste procurate con una rete di solidarietà. Particolarmente preziosa si rivela, anche per questo aspetto, la collaborazione con la Parrocchia del Sacro Cuore e con gli amici della Fraternità di San Leopoldo.

I volontari si preoccupano delle esigenze della Casa e seguono individualmente ciascun ospite, proponendo percorsi individualizzati di fuoriuscita dallo stato di bisogno. Essenziale in tale attività è il clima di amicizia e la collaborazione tra volontari che si concretizza nelle riunioni settimanali del Tavolo di coordinamento di Casa Elisabetta.

Grazie a questo costante impegno dei volontari, l’Associazione ha potuto continuare a dare alloggio a numerose persone, alla quali si è anche consentito di ottenere la residenza, di risolvere problemi legali, familiari o di salute, di frequentare corsi di formazione professionale e di trovare lavoro. Alcuni ospiti, resisi indipendenti, ci hanno lasciato per intraprendere una nuova vita, altri stanno continuando il loro percorso.

Il 15 dicembre 2020 l’Associazione ha preso in locazione dalla Parrocchia del Sacro Cuore un secondo appartamento con stanze singole per avviare un nuovo progetto. Esso è stato destinato all’ospitalità di 3 persone, preferibilmente provenienti da Casa Elisabetta, che hanno raggiunto un certo grado di indipendenza, personale ed economica. La permanenza in questo appartamento per alcuni mesi (dai 6 mesi ad un anno) vuole essere un ponte verso la piena autonomia: in questo periodo le persone ospitate hanno la possibilità di consolidare la gestione delle proprie risorse economiche e della propria vita con la vicinanza ed il supporto dei nostri volontari.

Il nostro grazie a tutti quelli che ci sono stati vicini in questo anno e la riconoscenza a chi dall’alto ha ispirato e accompagnato il nostro lavoro, dimostrando che anche nei periodi bui c’è sempre una fiammella della lampada da tenere accesa.





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